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Pre e Post Intervento Chirurgico

Riabilitazione Pre e Post Intervento Chirurgico

La riabilitazione fisioterapica in Ortopedia comprende tutte le attività che vengono messe in atto dallo staff fisioterapico per la preparazione all’intervento chirurgico o più spesso per il recupero da esso.

In campo Ortopedico la Riabilitazione Fisioterapica si distingue in:

  • Riabilitazione pre-chirurgica per preparare il paziente all’intervento chirurgico in maniera da presentarlo nelle migliori condizioni fisiche in sala operatoria e facilitarne e velocizzarne il recupero successivo.

In alternativa il Fisioterapista, su indicazione dell’Ortopedico, può tentare una Riabilitazione Conservativa, per tentare di evitare l’intervento chirurgico, soprattutto in casi in cui la patologia, dopo opportuno trattamento, possa consentire un’attività di vita quotidiana soddisfacente per il paziente.

  • Riabilitazione post-chirurgica in caso di interventi chirurgici Ortopedici, per il recupero quanto più ampio possibile della normale funzionalità del distretto interessato ed in generale dell’apparato muscolo scheletrico nel suo complesso.

Naturalmente la tipologia del trattamento fisioterapico è determinata da tutta una serie di considerazioni, legate alla patologia ed alla sua entità, al tipo di intervento chirurgico, alle condizioni generali del paziente ed alle sue capacità e volontà di recupero.

Quali sono le patologie che richiedono riabilitazione ortopedica?

Le patologie chirurgiche più frequenti in Ortopedia riguardano la colonna vertebrale, bacino ed anca, e l’arto superiore ed inferiore.

  • colonna vertebrale: interventi per ernia discale, fratture, stabilizzazione, cifoplastica, vertebroplastica
  • bacino ed anca: fratture, protesi d’anca, artroscopia, conflitto femori-acetabolare, anca a scatto
  • spalla: fratture, interventi per lesioni dei muscoli della cuffia, acromion plastica, artroprotesi, interventi di stabilizzazione.
  • gomito: fratture, interventi di release per epicondilite, epitrocleite e sindrome del tunnel cubitale
  • polso e mano: fratture di radio, ulna, carpo e metacarpo, falangi, tunnel carpale, lesioni tendinee
  • ginocchio: fratture, artroscopia, interventi di ricostruzione dei legamenti crociati, meniscopatie, condroplastica, lesioni tendine rotuleo e quadricipitale.
  • caviglia e piede: fratture tibia, perone, ossa del tarso e metatarso, falangi, tunnel tarsale, artroscopia, interventi per lesioni legamentose, lesione del Tendine d’Achille, sperone calcaneare.

Percorso di Riabilitazione

Una valutazione preliminare stabilisce, anche in base all’indicazioni del Chirurgo, il progetto riabilitativo del paziente. La gestione del paziente segue un percorso personalizzato, che viene continuamente monitorato e, eventualmente, modificato, in corso d’opera.

Il paziente viene preso in carico dal fisioterapista appena lo consentano le direttive mediche.

I trattamenti riabilitativi mirano al recupero quanto più ampio possibile della normale funzionalità dei distretti anatomici interessati dall’intervento, e possono quindi includere:

  • educazione del paziente sull’utilizzo di ausili da utilizzare nella vita quotidiana (stampelle, carrozzine ecc)
  • trattamento del dolore, gonfiore, rigidità articolare, contrattura muscolare, cicatrici
  • mobilizzazione passiva dei distretti operati (il fisioterapista le mobilizza senza l’aiuto del paziente)
  • mobilizzazione attiva da parte del paziente su indicazione del fisioterapista
  • rieducazione articolare
  • rieducazione alla deambulazione
  • rinforzo muscolare
  • ginnastica propriocettiva

In questo percorso lo staff medico e fisioterapico può avvalersi anche di terapie fisiche strumentali (tecar, laser, SIT, elettroterapia) e terapie manuali (massoterapia, linfodrenaggio).

Quanto durano le sedute?

Le sedute di riabilitazione durano dai 30 ai 90 minuti con frequenza giornaliera nella prima fase e poi a giorni alterni nelle settimane successive. Il paziente può essere seguito in palestra od in ambulatorio. Successivamente il percorso di rieducazione funzionale può essere integrato da sedute in piscina per sfruttare i vantaggi dell’idrochinesiterapia.

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