Riabilitazione della Mano
La riabilitazione della mano riunisce tecniche di terapia occupazionale (gestione delle cicatrici, tutori, consigli sulle attività della vita quotidiana) e fisioterapia (mobilizzazione articolare e neurodinamica, stretching, esercizi attivi, fisioterapia strumentale). Il responsabile della fisioterapia per la mano è il dott. Fabrizio De Lazzari.
Dr. Fabrizio De Lazzari
Direttore Tecnico - Fisioterapista
Laureato in Fisioterapia. È specialista in Riabilitazione della Mano dal 2015. Nel 2023 ottiene il riconoscimento a socio ordinario presso AIRM (Associazione Italiana Riabilitazione della Mano) che viene rilasciato a quanti hanno completato un percorso di formazione a corsi, convegni nazionali e congressi internazionali. È stato relatore al Congresso Mondiale di Chirurgia e Riabilitazione della Mano tenutosi a Londra nel 2022 e al Congresso Europeo a Rimini nel 2023. Ha partecipato anche ad altri due congressi internazionali a Phoenix – USA nel 2018 e a Washington – USA nel 2025.
Si è formato nell’utilizzo di tutori specialistici sia come materiali che tipologia, tecniche di riabilitazione specifiche ad esempio MAPS, Re-Hand e Recognize App, ma utilizza anche tecniche di terapia manuale acquisite nel suo percorso formativo con metodiche quali Maitland, Kaltenborn-Evijenth, Mulligan.
È docente all’Università La Sapienza di Roma per il Master in Fisioterapia Muscoloscheletrica e Reumatologica – Modulo Polso/Mano.
Quando è indicata la Riabilitazione della Mano?
Patologie traumatiche
- Fratture ossee
- Lesioni legamentose, tendinee e nervose
- Lussazioni
Patologie non traumatiche
- Tunnel Carpale
- Tunnel Cubitale
- Dito a scatto
- Morbo di De Quervain
- Morbo di Dupuytren
- Dito a martello
- Dito a collo di cigno
- Tendinite dei muscoli flessori ed estensori
- Compressioni dei nervi mediano, ulnare e radiale
- Patologie degenerative come artrosi
Quali terapie si effettuano nella Riabilitazione della Mano?
In base alla patologia o al trauma, il fisioterapista provvederà ad effettuare la migliore terapia adatta al paziente.
Tra quelle fisiche e strumentali:
- Ultrasuoni
- Paraffinoterapia
- Tecarterapia
- Laserterapia
- Correnti TENS
- Elettrostimolazione su tavola canadese bloccante mediante correnti bifasiche simmetriche compensate e faradiche per denervati
Tra quelle manuali:
- Linfodrenaggio manuale
- Tecniche di rinforzo muscolare
- Tecniche di manipolazione dei tessuti molli (manipolazione fasciale)
- Tecniche di mobilizzazione / manipolazione articolare e neurodinamiche (applicazione del concetto Maitland, Kaltenborn Evjenth, Mulligan)
- Scollamento manuale degli esiti cicatriziali
- Trattamento del tessuto cicatriziale mediante miofibrolisi diacutanea o fibrolisi cutanea se necessario ed indicato mediante uso di strumenti dedicati










Trattamenti attivi per recupero funzionale:
- Rinforzo muscolare
- Ripristino dei movimenti fini delle dita
- Esercizi di destrezza
Tra quelle neurologiche:
- Ricostruzione della lateralità
- Immagine motoria
- Mirror Therapy
Tale terapia presume il riconoscimento di immagini per ripristinare la lateralità, la simulazione mentale di un movimento senza attivazione macroscopica e gli esercizi mediante specchio con l’arto sano. L’obiettivo di questo lavoro è di mantenere “allenate” le sinapsi cerebrali deputate al controllo dell’arto lesionato.
Il fisioterapista inoltre istruirà il paziente sulle modalità di esecuzione degli esercizi riabilitativi da svolgere a casa o in ufficio.
I tutori
I tutori svolgono un ruolo importante nella riabilitazione della mano sia nel trattamento post-chirurgico sia in quello conservativo.
Essi hanno una funzione preventiva, correttiva o funzionale, ma possono anche essere utilizzate per limitare temporaneamente un’articolazione per simulare un’immobilizzazione, oppure, ancora, per verificare la disponibilità di un paziente verso l’intervento chirurgico e, soprattutto, verso l’impegnativo percorso riabilitativo.
Nel nostro ambulatorio costruiamo tutori statici o dinamici personalizzati fatti con materiale termoplastico modellato dal fisioterapista direttamente sulla mano del paziente per permettere il completo rispetto dell’anatomia del paziente.
Lo scopo di un tutore è quello di:
• stabilizzare le strutture danneggiate o infiammate che necessitano di un periodo di immobilizzazione;
• mantenere la funzionalità delle strutture anatomiche integre;
• fornire ulteriore stress meccanico (allungamento graduale) alle strutture irrigidite in maniera progressiva mediante tutori statici progressivi.
Infatti, il tutore può essere riadattato dal fisioterapista “in corso d’opera”, così da seguire i miglioramenti ottenuti durante il percorso riabilitativo.
I tutori sono leggeri, traspiranti, lavabili e gestiti dalla persona con dei semplici velcri per indossarli e toglierli.
Quando è indicato un tutore alla mano?
Un tutore è indicato in caso di:
- Intervento chirurgico
- Traumi
- Patologie infiammatorie (Tunnel Carpale, Dito a Scatto, De Quervain, tendiniti)
- Patologie degenerative (artrosi, artrite reumatoide)
- Rigidità articolari